L'elemento più caratteristico del pattinaggio artistico: i salti, tt i salti nel pattinaggio

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sasha cohen
view post Posted on 9/4/2007, 19:01




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Librarsi in aria, ruotando velocemente su se stessi una, due, tre, anche quattro volte prima di riatterrare in perfetto equilibrio su un piede: ecco, questo è un salto del pattinaggio di figura, una delle caratteristiche più appariscenti e spettacolari di questo sport. All’occhio poco allenato possono apparire tutti uguali, ma in realtà si possono identificare 6 salti principali: Salchow, Toeloop, Loop, Flip, Lutz ed Axel. L’ordine in cui sono elencati non è casuale, ma corrisponde ad una gerarchia che per tradizione si attribuisce ai salti ed al loro livello di difficoltà.

Il Salchow ed il Toeloop sono i primi salti che l’atleta impara, e sono considerati i più semplici; il Loop (in Italia chiamato anche Rittberger) è considerato un livello un poco superiore, Flip e Lutz sono ritenuti analoghi tra loro ma di difficoltà crescente, per finire con il celebre Axel, che con la sua partenza in avanti e la mezza rotazione in più dei suoi analoghi singoli, doppi e tripli, è il più difficile di tutti i salti. Ogni atleta può poi avere le sue preferenze, e salti “preferiti” o che trova più difficili, qualunque sia la loro posizione in questa gerarchia, che è di fatto solo un’indicazione generale.

I salti possono essere suddivisi in 4 fasi distinte: preparazione, stacco, rotazione in aria, atterraggio. Se la rotazione e l’atterraggio sono fondamentalmente uguali per tutti i salti (un pattinatore non mancino atterrerà sempre sulla gamba destra, su un filo esterno indietro), è proprio nelle fasi di preparazione e stacco che si possono cercare le differenze che permettono di distinguere un salto dall’altro; innanzitutto la prima suddivisione che si può fare è tra salti puntati – che cioè si partono da un’ appoggio della punta della lama del piede libero - quali Toeloop, Lutz e Flip, e quelli che si partono dal filo – quindi senza questa “puntata”, ma partiti dallo scivolamento sul ghiaccio della lama – quali Salchow, Loop ed Axel. Una nota: le spiegazioni che seguono non sono da riferirsi ai pattinatori mancini, per i quali la tecnica di esecuzione è da interpretarsi al contrario; ci sono vari esempi di pattinatori mancini, anzi, si dice che i maggiori talenti lo siano.... per esempio, Carolina Kostner è mancina!

I salti puntati

Toeloop: Uno dei primi salti che l’atleta impara nella sua carriera, è considerato uno dei più semplici. L’approccio a questo salto avviene sulla linea retta, scivolando all’indietro sul piede destro, sul un filo esterno. La puntata è col piede sinistro nel ghiaccio, la rotazione in aria in senso antiorario. Il primo triplo Toeloop è stato atterrato in gara da Thomas Litz, ai mondiali del 1964; il primo quadruplo da Kurt Browning ai mondiali del 1988.

Lutz: Il nome del salto deriva da quello del suo inventore, Alois Lutz, che lo eseguì in gara per la prima volta a Vienna nel 1913. E’ riconoscibile per la tipica lunga preparazione che l’atleta esegue scivolando all’indietro sul piede sinistro sul filo esterno, di solito sulla diagonale. La puntata è col piede destro, ed è l’unico dei salti che ruota in senso orario in aria. Il primo doppio Lutz è stato atterrato in gara da Barbara Ann Scott nel 1947, mentre il primo triplo Lutz è stato eseguito dal canadese Donald Jackson nel 1962 ai mondiali di Praga.

Flip: Probabilmente inventato da Bruce Mapes negli anni venti, per un certo periodo ha portato il suo nome (in molti paesi è invece chiamato “Salchow puntato”). L’approccio tipico è con un tre, eseguito non tanto su una curva quanto in linea retta; il pattinatore scivola all’indietro sul filo interno del piede sinistro, e punta nel ghiaccio il destro. E’ assimilabile al toeloop come salto, la differenza principale è che nel flip l’atleta punta con lo stesso piede con cui atterra, nel toeloop punta e atterra su piedi diversi.

Salchow Il salto che porta questo nome fu creato nel 1907 dallo svedese Ulrich Salchow – il vincitore della 1’ medaglia Olimpica del pattinaggio di figura a Londra nel 1908, e dominatore indiscusso di qusto sport tra il 1901 e 1911, quando vinse il mondiale tutti gli anni tranne che nel 1906. Il disegno del salto è su una curva, si parte scivolando all’indietro sul piede sinistro, sul filo interno. La gamba destra passa in avanti proprio prima dello stacco, che avviene senza l’aiuto di una puntata. L’approccio tipico è da un tre esterno avanti che porta il pattinatore sul filo interno indietro. Il primo doppio Salchow fu eseguito da Gillis Grafstrom nel 1926, il primo triplo dall’ americano Ronnie Robertson ai mondiali di Vienna del 1955, il primo quadruplo da Timothy Goebel nel 1998.

Loop Questo salto eseguito per la prima volta nel 1910, ed è tutt’ora chiamato in alcuni paesi Rittberger dal nome dal suo inventore, Werner Rittberger, che fu un grande pattinatore tedesco, tre volte medaglia d’argento ai campionati del mondo tra il 1910 e il 1912. Il disegno del salto è su una curva, si parte scivolando all’indietro sul filo esterno del piede destro, col piede sinistro di fianco al destro; il sinistro si sposta poi in avanti, sino ad incrociare sopra il destro, ed il pattinatore si lancia in aria da questa posizione incrociata. Il primo doppio Loop è stato eseguito da Karl Schafer nel 1925, il primo triplo da Dick Button durante le olimpiadi del 1952

Axel Questo salto prende il nome dal suo inventore, il celebre pattinatore norvegese acrobatico e di velocità Axel Paulsen, che lo presentò per la prima volta nel 1882. Da notare che pattinava su pattini da velocità, non da figura (da qui l’impossibilità della puntata!). L’axel si differenzia da tutti gli altri salti per la sua partenza dall’avanti, per la precisione da un filo esterno avanti del piede sinistro. L’atterraggio è sul filo destro esterno indietro, come per tutti gli altri salti. Proprio per atterrare all’indietro, l’axel comporta una mezza rotazione in più: il singolo richiede una rotazione e mezza in aria, il doppio due e mezza, il triplo tre e mezza.

Considerato il più difficile non solo per la ½ rotazione in più, ma soprattutto per la partenza in avanti che crea in molti atleti un blocco psicologico. Il primo doppio Axel è stato eseguito da Dick Button alle olimpiadi del 1948. Il primo triplo dall’americano Vern Taylor ai campionati mondiali del 1978. Questi salti, oltre che singolarmente, vengono eseguiti anche in combinazione o in sequenza. Combinazione significa che un salto è esattamente legato all’altro, che dall’atterraggio del primo parte lo stacco del secondo salto: questo vuol dire che il secondo salto della combinazione può essere solamente un toeloop o un loop (perchè il loro filo di partenza è lo stesso del comune filo d’atterraggio), altri salti non sono possibili senza inserire qualche elemento; se si inserisce qualche elemento fra il primo e il secondo salto non è più una combinazione ma una sequenza. Quindi ha un valore di base inferiore perché è più facile da eseguire .

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Hypesnallenda
view post Posted on 6/5/2016, 04:59




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1 replies since 9/4/2007, 19:01   14290 views
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